AGRIPPINA minore (Iulia Agrippina). Alla morte di Tiberio, avvenuta nel 37, gli successe al trono il fratello di Agrippina, Gaio Cesare, detto Caligola (per via dei sandali militari che era solito portare, chiamati appunto "caligae"), e l'Impero sembrò aver trovato finalmente un sovrano che avrebbe portato pace e tranquillità dopo il regno del crudele e dispotico Tiberio; ed, effettivamente, così fu per i primi mesi di regno di Caligola. Ophonius, Ofonius o Sofonius Tigellinus). Alle nozze si opponeva la legge che vietava il matrimonio tra zio e nipote, ma il senato provvide a ritoccarla nella maniera necessaria. Le inimicizie muliebri si scatenarono allora contro di lei, fatte audaci dalla sua disgrazia: fu accusata di cospirazione contro l'imperatore, e non venne salvata che dall'intervento di Burro, mercé il quale l'accusa terminò con la condanna degli accusatori (55 d. C.). (Maria Luisa Spaziani). Fu la fondatrice della moderna Colonia sul Reno (Colonia Agrippinense), sorta su un pacifico patto di convivenza tra i veterani romani delle campagne germaniche ed il popolo germanico degli Ubii, alleati dei Romani dai tempi di Giulio Cesare. La sua terza moglie, Messalina, più giovane di Claudio di 35 anni, rimane nota per i suoi molti vizi, veri o presunti, sebbene fosse la madre di Britannico, il primo erede maschio della dinastia giulio-claudia nato a un imperatore regnante. Agrippina divenne sempre più potente e popolare e riuscì a far sposare il figlio Nerone con Claudia Ottavia, figlia di Claudio e Messalina, nonché a convincere Claudio a designare erede al trono non il figlio Britannico, avuto da Messalina, ma Nerone stesso. Passata alle seconde nozze con Claudio imperatore, tutta la di lei premura fu di portare sul trono il suo figlio Nerone, Da allora, madre e figlio si dichiararono guerra aperta. Agrippina . Le migliori offerte per AGRIPPINA IMPERATRICE SORELLA DI CALIGOLA, MOGLIE DI CLAUDIO, MADRE DI sono su eBay Confronta prezzi e caratteristiche di prodotti nuovi e … OTTAVIO DANTONE – clavicembalo e direzione. Minore: figlia di Agrippina Maggiore, a sua volta nipote di Augusto, moglie di Claudio e madre dell’imperatore Nerone. Era con lei a Baia. Si era comunque all'inizio di ottobre dell'anno 54. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 1 ott 2020 alle 13:47. - Prefetto del pretorio sotto gli imperatori Claudio e Nerone (51-62 d. C.). In particolare, per le fonti, E. De Ruggiero, Diz. La storia di Livia Drusilla (58 a.C.-29 d.C.), futura moglie di Augusto, è meno nota ma non meno affascinante. Il grande evento Claudio Imperatore. Sulla storia e le gravi vicende della sua dinastia, Agrippina scrisse dei Commentari, utilizzati da Tacito e Plinio il Vecchio come fonte storica. Seppure in occasione di un recente allargamento della strada siano state rinvenute tutta una serie di tombe ad inumazione "alla cappuccina", di epoca romano-imperiale, di fatto attualmente nessun resto archeologico è assimilabile al mausoleo funerario al quale accenna lo storico romano. Nel 42 sposò il facoltoso Gaio Passieno Crispo, alla morte del quale ereditò il suo patrimonio. Agrippina e Livilla furono richiamate dall'esilio e diedero una degna sepoltura al fratello Caligola. - Era figlia di Germanico e di Agrippina maggiore (v.): aveva tre fratelli (Nerone, Druso e Gaio Cesare) nati prima di lei, e due sorelle nate dopo (Drusilla e Giulia, detta anche Livilla). Nota: la linea tratteggiata indica l'adozione (se verso il basso) o il matrimonio (se laterale), Gli anni sotto il principato di Tiberio (14-37), Secondo alcuni, invece della figlia senza nome nata tra il 13 e il 14, un altro fratello maggiore di Agrippina sarebbe nato nel 9, ma morì anche lui in tenera età (. Agrippina, col favore del liberto Pallante, riuscì a prevenire le altre competitrici e ad impadronirsi di Claudio. Inoltre: Schiller, Gesch. Ann. [8][9][N 1]. Britannico venne assassinato, su ordine di Nerone, nel 55 In quella Roma di intrighi risulta quindi significativo come Nerone, figlio di Agrippina, che era la zia di Messalina e nuova moglie di Claudio, sposò la figlia di Messalina, Claudia Ottavia, che finì, Ça va sans dire, assassinata per ordine di … Figlia di Germanico e di Agrippina maggiore, era sorella dell’imperatore Caligola; moglie di Gneo Domizio Enobardo (da cui ebbe Nerone), quindi dell’imperatore Claudio, al quale fece adottare il figlio. Quando nel 41 Caligola fu ucciso, il nuovo imperatore, Claudio, richiamò dall’esilio i condannati politici. Agrippina divenne la flaminica del Divo Claudio e della Casa Giulia, ovvero la massima sacerdotessa dello Stato romano. Ce lo ricordano Tacito ed una ieratica statua in basanite rinvenuta a Roma sul Celio, ove fece costruire il tempio del Divo Claudio. È una di quelle figure spaventosamente tragiche, che sembrano appartenere più alla fantasia dei poeti che alla realtà. Nel 48 Valeria Messalina perì. Fin da ragazza Agrippina covò un odio profondo verso Tiberio, suo prozio in quanto fratello di suo nonno Druso. Alla fine di quell'anno, Agrippina diede alla luce un bambino a cui fu dato il nome dell'avo paterno, Lucio Domizio. Il suo favore verso il mondo celtico fu confermato allorché concesse la grazia al re britannico Carataco, giunto a Roma in catene. Tra i moderni la figura di Agrippina non ha mancato di suscitare interesse: cfr. Essa voleva la grandezza del figlio per la grandezza propria e non esitò a rivoltarglisi contro, nell'ira dell'aspettativa delusa. Tramanda Tacito che Agrippina sia stata sepolta nottetempo e di gran fretta a Bacoli; il monumento che ancora oggi lì viene indicato come "Tomba di Agrippina" porta in realtà un nome di fantasia, dato secoli fa ai resti di un odeion di una villa romana, situata sulla costa dell'antica Bauli. Nerone non aveva ancora 17 anni, ed era sotto il dominio della madre che contava ormai di avere in mano il governo dell'impero. Tutta la scena della morte presenta punti oscuri e forti contraddizioni, ben rilevati dalla critica. (marzo 59). L'osceno tripudio, a cui la voce pubblica non avrà lasciato di appiccar le sue frange, ebbe d'improvviso un tragico scioglimento con la morte di Lepido, ucciso come reo di aver cospirato contro l'imperatore. Allo sterminio compiuto da Tiberio sopravvissero solo Agrippina, le sorelle Giulia Livilla e Giulia Drusilla, e Gaio Cesare, meglio noto alla storia come Caligola. Essa fu privata della guardia e allontanata dal palazzo imperiale. Questo suo ripensamento ingenerò dissidi con Agrippina. In ogni caso Agrippina era ormai moglie dell’imperatore e aveva portato con sé nella domus imperiale il figlio avuto dal precedente matrimonio, Lucio Domizio Enobarbo, che infine Claudio adottò: prese il nome di Nerone e sposò Ottavia. Egli ebbe il consolato nel 32, ma al principio del 37 si trovò coinvolto in una grave accusa (v. domizio enobarbo) dalla quale non scampò se non per la sopravvenuta morte di Tiberio, a cui seguì nell'impero Gaio Cesare (Caligola) suo cognato. Agrippina era figlia di Agrippina maggiore e di Germanico Giulio Cesare, generale molto amato dal popolo romano. Agrippina fu con Giulia accusata di complicità e di adulterio venne condannata all'esilio e relegata alle isole Ponzie, che avevano visto tante altre donne della casa imperiale (40 d. C.). Rimasta vedova di Domizio, Agrippina fu relegata alle isole Ponziane nel 40. Una lettera scritta poi da Nerone al senato, della quale passava per autore Seneca, annunciava la morte di Agrippina come dovuta a suicidio: ma faceva nello stesso tempo contro l'estinta una requisitoria spietata, che equivaleva ad una confessione. Morto Claudio, assicurò la fedeltà ... Neróne (lat. Ma la sua decisione fu piena di terrori: sapeva quanto essa poteva e di quanto fosse capace. Ond'è che forse molte ignominie le si attribuivano e si davan come vere, semplicemente perché parevano probabili: ciò che uno scrittore antico, non certo favorevole ad Agrippina, confessa esplicitamente a proposito del mostruoso tentativo che le era attribuito di voler riconquistare il potere, anche a prezzo dell'incesto. tutto il periodo di claudio dal 41 al 54 d.c. (seconda parte) le guerre di claudio - la britannia provincia r. i liberti padroni - le mogli di claudio - messalina-agrippina - britannico e nerone la morte di claudio----- le guerre di claudio E appena fu salito all'impero Nerone, perì Giunio Silano, proconsole d'Asia e ascendente di Augusto, e poi, di suicidio, Narcisso. Nel 49 Claudio fu convinto a cercare una nuova moglie; Agrippina, appoggiata dal potente liberto Pallante, fu una delle candidate, ed alla fine, con la sua ipnotica bellezza, il prestigio dei natali, il carisma della personalità, riuscì a farsi preferire dal Principe, nonostante lo scandalo costituito dall'esserne la nipote (a cui si pose prontamente rimedio con una legge che regolarizzava questo genere di nozze). Più che la moglie dell'imperatore, Agrippina voleva essere l'imperatrice. Claudio dovette anche sopportare molte disgrazie nella vita privata: una di queste potrebbe essere stata all'origine del suo assassinio, forse ordinato dalla quarta moglie (che era anche sua nipote) Agrippina minore, madre di Nerone. Era nata in Germania nel paese degli Ubî, il 6 novembre del 15 d. C. A quattordici anni non ancora compiuti andò sposa a Gneo Domizio Enobarbo che doveva contarne una trentina più di lei (28 d. C.). Ma da questo momento essa vien travolta nelle orge della corte, giacché per l'innanzi non sembra che il suo nome fosse stato mescolato alla cronaca scandalosa di Roma. Livilla restituito al marito, mentre Agrippina si riunì con suo figlio allontanato. Domizia Lepida, che aveva tenuto Nerone in casa, e aveva su di lui qualche ascendente, era perita prima di Claudio. L'assassinio fu peraltro difficile: non bastò far affondare la nave che riportava Agrippina ad Anzio dopo una festa a Baia (NA), alla quale era stata invitata dal figlio: la schiava personale di Agrippina, Acerronia Pollia, precipitata in mare insieme all'Augusta, cominciò a gridare ai marinai che giungevano, complici di Nerone, di essere Agrippina e di trarla in salvo, ma quelli la uccisero colpendola alla testa con i remi; Agrippina, assistendo alla scena nel buio, benché ferita, si allontanò silenziosamente a nuoto e venne tratta in salvo da alcuni pescatori, che la condussero ad una villa nei pressi del lago Lucrino. Tornata a corte, Agrippina sposò il ricco Passieno Crispo, sfuggendo così all’ostilità di Valeria Messalina, moglie di Claudio, che era gelosa di lei. (n. 15-m. Baia 59 d.C.). Racconta Tacito che, ferita e colpita con una mazza, Agrippina porse il ventre ai suoi assassini, gridando: Ventrem feri ("Colpisci il ventre!"). Passarono alcuni anni e l'anziano Claudio si ammalò senza rimedio. Ma ben presto l'imperatrice Messalina, gelosa dell'avvenenza di Livilla, l'accusò di adulterio con Lucio Anneo Seneca e la mandò nuovamente in esilio. Enciclopedia Italiana (1929). Invece egli aveva udito l'Imperatore voler concedere udienza alla moglie, prima di eventualmente condannarla. des Nero, 1872, e Gesch. Il pavido Claudio, come sempre, non seppe opporsi alla moglie. È nota la frase di Agrippina, che gridò all'uccisore: colpisci il ventre! Nel 29 Tiberio obbligò la quattordicenne Agrippina a contrarre matrimonio con Gneo Domizio Enobarbo, che ella odiava. Non era in verità neppure una sensuale, e già gli antichi concepivano la sua dissolutezza come asservita sin da principio alla sua ambizione. Le ire di Agrippina non ebbero limite, specialmente quando il liberto Pallante, su cui tanto fidava, fu rimosso dalla carica di amministratore del tesoro. «Sotto il consolato di Claudio e di Servio Cornelio Orfito, fu anticipata la toga virile a Nerone, affinché apparisse atto a governare lo Stato. Fece adottare Nerone da Claudio e gli diede in moglie la figlia di lui, Ottavia, sorella di Britannico. Nel 48 Valeria Messalina perì. Kaiserzeit, Berlino 1926, II, i. I nomi caricaturali dei sicari (Erculeio ed Obarito), la presenza sulla scena del pantomimo Mnestere, battute da teatro tragico, come quella sopra richiamata e come il "tu quoque" (alla Giulio Cesare) proferito all'ancella infedele, la mancata individuazione della villa del matricidio, tutto ciò induce a ricostruire con prudenza le circostanze della morte. Nel 1993, la Città di Colonia ha eretto una statua ad Agrippina sulla facciata del proprio Municipio. Pochi anni dopo, Nerone, temendo la madre - che probabilmente stava cospirando con Rubellio Plauto ai danni del figlio - si risolse al matricidio. Riuscì nell’intento di porre sul trono il figlio Nerone, ma presto non seppe ... (lat. ("Lei è inorridita e, in qualche modo, distrutta, ma è presente in lei anche un freddo meccanismo interno, che scatta e le permette di iniziare a valutare i danni e pensare a rimettere ordine."). unter der Reg. Prese quindi come amante la bella Poppea Sabina. Agrippina scrisse anche memorie, di cui non ci rimangono che due frammenti. Alle nozze si opponeva la legge che vietava il matrimonio tra zio e nipote, ma il senato provvide a ritoccarla nella maniera necessaria. [10] Fu infine fatta assassinare dal figlio, Nerone, con la morte del quale si estinse la dinastia giulio-claudia. Stahr, Agrippina, 2ª edizione, Berlino 1880; G. Ferrero, Le donne dei Cesari, Milano 1926. Pochi giorni dopo, la testa di Livilla fu portata a Roma. Inviso ad Agrippina, subito dopo la ... (o Sofonio; lat. Claudio sollevato gli esuli di Agrippina e Livilla. Agrippina, col favore del liberto Pallante, riuscì a prevenire le altre competitrici e ad impadronirsi di Claudio. Nell'anno che seguì al matrimonio, Agrippina maggiore e il figlio a lei più caro, Nerone, erano condannati all'esilio, l'altro figlio, Druso, era chiuso in prigione. Agrippina perì in età di 44 anni, dopo aver passate le vicende più fortunose, ed essere stata esempio, per lungo tempo rimasto unico, di donna che fosse sorella, moglie e madre d'imperatori. Nel tragico conflitto fra Tiberio ed Agrippina, Domizio si era naturalmente tenuto dalla parte del primo. La devota moglie, Agrippina, figlia di Agrippa e dell’unica figlia di Augusto, Giulia, ne accompagnerà le ceneri in Italia. : Oltre alle fonti epigrafiche e numismatiche, ci parlano di Agrippina principalmente Tacito, Svetonio e Dione Cassio. - Figlio (Anzio 37 d. C. - presso Roma 68) di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore, si chiamò Lucio Domizio Enobarbo; poi (50), adottato dall'imperatore Claudio, che Agrippina aveva sposato in seconde nozze, ebbe il nome di N. Claudio ... (o Narcisso; lat. Si vedeva in questi casi la mano d'Agrippina, assetata di vendetta e cieca d'ambizione. Tornato a Roma per il favore di Claudio e divenuto ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. È da notare, come attestavano gli antichi, che con Agrippina la corte mutò aspetto: i disordini del'tempi di Messalina cessarono: fu ristabilita la disciplina, la licenziosità fu infrenata. Il rapporto tra madre e figlio, però, non era destinato a mantenersi solido e collaborativo: Agrippina non tollerava ombre al proprio potere e, quando il figlio prese a preferirle come consiglieri Sesto Afranio Burro e Lucio Anneo Seneca e a mostrare scarsa disponibilità al sacrificio, nonché a tradire Ottavia con la liberta Atte, ella secondo le fonti cominciò ad esercitare pressione sul figlio, avvicinandosi al giovane Britannico, suo figliastro. di Gaetano Mario Columba - Agrippina era figlia di Agrippina maggiore e di Germanico Giulio Cesare, generale molto amato dal popolo romano. In realtà, Agrippina non fu neppur tale. Domizio, marito di Agrippina, era morto d'idropisia a Pirgi. Nacque ad Ara Ubiorum, l'attuale città tedesca di Colonia, nell'accampamento militare dove si trovava il padre Germanico. Ma questo matrimonio fu voluto da Tiberio che intendeva creare nella casa imperiale un nucleo di opposizione ad Agrippina maggiore. Agrippina accennò come minaccia a prendere la difesa dei diritti di Britannico, ch'era già sul punto di compiere il quattordicesimo anno: e non fece che contribuire ad affrettarne la fine (v. britannico). Allontanò dal fianco di Claudio le persone che le davano ombra e si circondò di gente devota: pose al comando dei pretoriani Afranio Burro (v.), richiamò dall'esilio Seneca e gli affidò l'educazione del figlio. Contro di lei, due altre candidate: Elia Petina, che Claudio aveva già sposato e ripudiato nel 38; e Lollia Paolina, ex moglie di Caligola. Nerone doveva divorziare da Ottavia, e a questo divorzio non c'era che un ostacolo: Agrippina. Ebbe nome di Augusta e onori straordinarî: la comunità degli Ubî, dov'era nata, fu costituita in colonia militare e detta Claudia Agrippina (Colonia, Köln). Dopo esser riuscita a porre in cattiva luce Messalina, moglie legittima e spaventosamente libertina dello zio, riuscì ad averne la testa e a diventare la nuova moglie di Claudio. Il lato scuro emerse nel 55 quando il figlio naturale di Claudio mori. Stando alla testimonianza di Tacito, la sua tomba si trovava invece sulla collina tra Baia e Bacoli e dunque dovrebbe situarsi lungo l'attuale via Belvedere. Iulia Agrippina). Il piccolo Domizio rimase a Roma in casa dalla zia paterna, Domizia Lepida. Il suo dominio sul figlio non era durato che per brevissimo tempo. Nel 48 Messalina fu travolta dallo scandalo della bigamia e l'influente liberto Narciso ne approfittò per eliminarla e sponsorizzare la propria favorita, Elia Petina. Fece uccidere Burro e Agrippina, e la prima moglie Ottavia poi si sposò con Poppea. Ella è l'unica ad opporsi con l'energia necessaria alla tirannia di Nerone ed opera con senso dello Stato a favore delle aspirazioni di Britannico, Giunia e Ottavia. Ma non sembra che abbiano avuto diffusione. Questa frase tanto nota va però accolta con prudenza, data la mancanza di testimoni, considerato l'evidente intento simbolico di Tacito e visto il fatto letterario che Seneca chiuda con una situazione pressoché identica e con le medesime parole la propria tragedia Edipo (Giocasta è Agrippina). Scrupoli e senso morale n'ebbe poco o nulla. Essa portava nel sangue il carattere violento e imperioso della madre, fu assillata da un bisogno prepotente di dominare e di comandare. ; Lackeit, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 909 segg., s. v. Iulia Agrippina. Agrippina diveniva per tal modo la moglie dell'imperatore; ma non era tutto. Le due sorelle tornarono a Roma e riacquistarono, naturalmente, il libero accesso alla casa imperiale. Agrippina fu una delle più significative figure femminili dell'Impero romano, e l'unica che riuscì a conseguire uno status effettivo comparabile a quello di un Principe-donna, ovvero di un'autentica imperatrice. Nerone, sgomento, chiamò a consiglio Seneca e Burro e accettò come salvezza l'opera di Aniceto, il quale si offerse a sopprimere la temuta donna, e con due compagni esegui orribilmente il delitto. Tuttavia v'era tra gli antichi chi vedeva in lei la madre disposta a sacrificar sé stessa per la grandezza del figlio: "mi uccida, purché imperi" avrebbe risposto a chi le presagiva che Domizio sarebbe stato imperatore, ma avrebbe ucciso la madre.