c.p.c., può essere adottata, ricorrendone i presupposti, anche nei confronti del dispositivo di sentenza pronunciata con il rito del lavoro, atteso che la possibilità di procedere ad esecuzione forzata con la sola copia del dispositivo, ex art. - attraverso una sentenza passata in giudicato nella quale il Giudice ordini al Conservatore dei Registri Immobiliari (ove è trascritta la domanda) di procedere alla cancellazione, allorché la domanda dell’attore venga rigettata o nel caso in cui il giudizio sia estinto per rinuncia o inattività delle parti. Civ., sez. Alla Corte Suprema di Cassazione. alla correggibilità della sentenza che ometta/dimentichi di statuire sulle spese in dispositivo, nella quale si sottolineava la giusta razionalità processuale della pronuncia, con cui veniva consentito alle parti di rivolgersi in via breve allo stesso giudice che aveva pronunciato il provvedimento, affinché provvedesse con un celere procedimento espressione di una attività amministrativa, e non di esercizio del potere giurisdizionale in senso proprio a completare la rappresentazione grafica del decisum; e ciò non solo a fronte di una sentenza di cassazione estrinsecamente incompleta, ma anche di sentenze di primo e secondo grado, pure più ampiamente ma incongruamente impugnabili (allora ex art. 1. ), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: esprimere, accettare, accogliere una sentenza; mutare... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. c.p.c., da notificare entro sessanta giorni dalla notificazione della sentenza o entro un anno dalla sua pubblicazione. giur., 2015, 673 ss., con nota di Carrato, A., La Cassazione apre all’applicabilità del procedimento di correzione delle proprie sentenze sulle omissioni riguardanti la disciplina delle spese processuali, con postilla di Consolo, C., Porta aperta (sì, ma in ogni grado?) Di Palma, rel. di Aldo Carrato - Come chiarito dalla Cassazione con la storica sentenza numero 1058/1973 ci si riferisce, più nel dettaglio, a una disattenzione o a una svista occorse nell'operazione di redazione dell'atto. Provvedimenti del giudice civile - sentenza - correzione L'istanza di correzione per errore materiale di un'ordinanza della S.C. è improcedibile quando il ricorrente non depositi la copia autentica del provvedimento, poiché l'art. Volendo trarre un primo bilancio dall’illustrazione del percorso evolutivo compiuto dalla giurisprudenza (con l’avallo di un autorevole settore della dottrina) il giudizio non può che essere positivo. correzione errore materiale atto di parte. giur., 2005, 1371 ss. Il procedimento di correzione è stato concepito come un rimedio idoneo ad ovviare all’errore che non risulti incidente sul processo decisionale, oltre ad emergere direttamente dall’esame dell’attoprovvedimento3, senza quindi involgere alcuna attività interpretativa e con esclusione di qualsiasi aspetto che attenga al processo propriamente formativo del dictum del giudice ma solo alla sua esteriorizzazione4. Conclusioni. 287 e ss. di mancata aderenza del provvedimento di correzione ai limiti di legge ovvero di divergenza tra l’essere e il dover essere di tale provvedimento (in senso conforme v., anche, Vanz., M.C., Considerazioni sulla funzione della correzione e sui limiti oggettivi di impugnabilità del provvedimento emendato, in Giur. per ottenerne la quantificazione6. La richiesta va fatta su istanza di parte o d'ufficio e l'integrazione è disposta con decreto dal presidente del collegio o dal giudice istruttore a seconda che si tratti o meno di un provvedimento collegiale. L'ordinanza con la quale la corte di merito rigetti l'istanza di correzione di un errore materiale che sia stato precedentemente riscontrato dalla corte di legittimità è impugnabile con ricorso straordinario per cassazione ex art. Nonostante la lettera dell’art. Correzione materiale sentenza; Correzione materiale sentenza . n.___, che si allega, sostituendo alla pagina ___________ la locuzione "___________" con la seguente "__________", @ Copyright 2001 - 2020 MESSA PRONUNCIA ’ ORDINE DI SULL RESTITUZIONE – A. MMISSIBILITÀ - S. USSISTE (art. Attraverso la revocazione, la parte può quindi ottenere una nuova valutazione del casodallo stesso giudice che si è gi… c.p.c. Un esempio di vera e propria correzione integrativa13 ci è stato offerto, di recente, dall’affermazione del principio in base al quale il procedimento di correzione degli errori materiali è utilizzabile anche qualora il giudice del gravame, riformando la sentenza appellata, ometta, pur esistendo in atti tutti gli elementi a ciò necessari, di ordinare la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione di quest’ultima. dir., X, milano, 1962, 717 ss. Cass., 10.5.2011, n. 10305; Cass., 21.11.2014, n. 24841 e, più recentemente, Cass., 26.9.2017, n. 22433. In particolare, per un verso si è opportunamente ribadito che il contrasto tra formulazione letterale del dispositivo e motivazione che non incida sull’idoneità del provvedimento ‒ considerato complessivamente nella totalità delle sue componenti testuali ‒ a rendere conoscibile il contenuto della statuizione, non integra un vizio attinente al contenuto concettuale e sostanziale della decisione, bensì un errore materiale emendabile con la procedura prevista dall’art. Una volta che le sentenze sono state corrette, è comunque possibile impugnare le parti modificate. Questo innovativo indirizzo della giurisprudenza di legittimità è stato inaugurato, in modo particolarmente incisivo, con la sentenza delle Sezioni Unite n. 16037 del 201012, in virtù della quale – superandosi il precedente orientamento quasi del tutto contrario (che predicava la soluzione dell’assoggettamento necessario all’impugnazione ordinaria) – si è ritenuto che l’omessa pronuncia sull’istanza di distrazione (ma con esclusione della decisione di rigetto) va ricondotta ad una mancanza materiale e non ad un vizio di attività o di giudizio da parte del giudice (e, quindi, ad un errore percettivo di quest’ultimo); ciò in quanto la decisione positiva sulla stessa deve considerarsi obbligata – a condizione che sussista la necessaria istanza e ricorrano i relativi presupposti ‒ da parte del giudice (poiché la declaratoria di distrazione accede al decisum in senso proprio della controversia, senza caratterizzarsi per una sua autonomia formale). Detto procedimento può essere instaurato anche concordemente da tutte le parti – eventualità, questa, del tutto peculiare nel sistema del diritto processuale civile – e, quindi, definito nella forma agile del decreto; in caso di introduzione ad istanza di una sola delle parti bisogna comunque garantire l’espletamento preventivo del contraddittorio e il provvedimento conseguente – da adottarsi nella forma dell’ordinanza (e, con riferimento al citato art. Cercando di raggiungere tale obbiettivo l'ordinamento riconosce la possibilità di contestare la sentenza entro alcuni margini temporali e con alcune specifiche procedure, ma scaduti i termini o esaurite le procedure di contestazione la sentenza diventa definitiva. 287 ovvero da errore di fatto ai sensi dell'art. proc. dell'ordinaria diligenza, con errore meramente materiale, in relazione al quale il soggetto destinatario possa facilmente rendersi conto del medesimo e, quando la causa sia stata iscritta a ruolo, facilmente attivarsi per conoscere la data esatta di comparizione, anzichè - sottraendosi, anche inconsapevolmente, al dovere di lealtà processuale di cui all'art. ISSN 2385-1376. Quotidiano giuridico 23 In tale arresto giurisprudenziale si è opportunamente ricordato come la più autorevole dottrina del passato, sul presupposto di fondo che l’errore materiale si contrappone all’errore di giudizio, aveva già affermato che «la correggibilità è in funzione dell’errore non del giudizio o della formazione del giudizio, ma della documentazione del giudizio» per pervenire alla conclusione che la correzione si arresta là dove la difformità dal modello, la deviazione dal reale, abbia determinato l’imperfezione della sentenza, ovvero la sua nullità. giusto processo. 287 e ss. Bisognerà, comunque, partire da un punto fermo ovvero che tale divergenza potrà considerarsi produttiva della nullità della sentenza solo se ed in quanto essa incida sulla idoneità del provvedimento, considerato complessivamente nella totalità delle sue componenti testuali, a rendere conoscibile il contenuto della statuizione giudiziale; difettando tale presupposto i margini di operatività del procedimento di correzione potranno essere piuttosto ampi. 111 Cost.) Cos'è la correzione dell'errore materiale, le ipotesi in cui è ammessa, il procedimento, l'impugnazione delle correzioni e la correzione degli errori delle sentenze di Cassazione. it., 2009, 668 ss., con nota di Didone, A., Le Sezioni unite e la ragionevole durata del “giusto” processo; Cass., S.U., 22.3.2010, n. 6826; Cass., 21.5.2018, n. 12515, fino ad arrivare alla più recente Cass., S.U., n. 16415/2018, cit. Sentenze, Leggi e Informazioni sul diritto. giudicato della sentenza. I profili problematici. Guida con fac-simile di istanza al giudice, Se nelle sentenze o nelle ordinanze è presente un errore o un'omissione di carattere materiale che non incidono sulla volontà o sul giudizio del giudice ma che sono rappresentati da sviste, disattenzioni o errori di calcolo, il nostro ordinamento pone a disposizione delle parti uno specifico rimedio, disciplinato dagli articoli 287, 288 e 289 del codice di procedura civile: il procedimento di correzione dell'errore materiale. Â, Esso si riferisce espressamente solo alle sentenze e alle ordinanze ma la sua applicabilità è estensibile per analogia anche ai decreti.Â. Per legge [2], infatti, «l’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato fa stato a ogni effetto tra le parti, i loro eredi o aventi causa». 287 c.p.c., nella sua sinteticità, ricollega le ipotesi di correzione a quelle in cui il giudice sia incorso – con riferimento alle sentenze e alle ordinanze non revocabili ‒ in omissioni o in errori materiali o di calcolo e prevede che l’iniziativa, per l’introduzione del relativo procedimento (regolato dal seguente art. civ. Il provvedimento di correzione errore materiale di una sentenza può essere impugnato, relativamente alle parti corrette, nel termine di trenta giorni dalla data in cui il suddetto provvedimento è stato notificato alle parti dalla Cancelleria. Alla loro integrazione si può provvedere entro massimo sei mesi dall'udienza in cui i provvedimenti sono stati pronunciati o dalla loro notificazione o comunicazione se prescritte. Il codice precisa che nel caso in cui la correzione della sentenza sia chiesta da una parte dopo un anno che tale provvedimento è stato pubblicato, sia il ricorso che il decreto devono essere notificati alle altre parti personalmente. Occorre distinguere, come fa l'articolo 288 del codice di procedura civile, i casi in cui tutte le parti chiedano la medesima correzione da quelli in cui la richiesta provenga da una sola di esse. correzióne s. f. [dal lat. di evitare e impedire comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso: tra questi, per l’appunto, rientrano certamente quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo e, in particolare, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, da effettive garanzie di difesa e dal diritto alla partecipazione al processo, in condizioni di parità, dei soggetti nella cui sfera giuridica l’atto finale è destinato ad esplicare i suoi effetti. 11 Cfr., da ultimo, Cass., 22.11.2016, n. 23704, con la quale, di contro, si è ritenuto che l’errore di calcolo può essere denunciato con ricorso per cassazione quando sia riconducibile all’impostazione delle operazioni matematiche necessarie per ottenere un certo risultato, lamentandosi un error in iudicando nell’individuazione di parametri e criteri di conteggio. correzione integrativa. Se nelle sentenze o nelle ordinanze è presente un errore o un'omissione di carattere materiale che non incidono sulla volontà o sul giudizio del giudice ma che sono rappresentati da sviste, disattenzioni o errori di calcolo, il nostro ordinamento pone a disposizione delle parti uno specifico rimedio, disciplinato dagli articoli 287, 288 e 289 del codice di procedura civile: il procedimento di correzione dell'errore materiale. – 1. a. L’azione e il modo di correggere, cioè di migliorare, o cercare di migliorare, moralmente: metodi, mezzi di correzione (talora anche per indicare... sentènza (ant. 391 bis c.p.c., rispettando le disposizioni del nuovo art. In particolare, nella suddetta ordinanza, che aveva determinato la consapevole insorgenza del riferito contrasto, si era rilevato come, già nella giurisprudenza penale di legittimità21, fosse stato enunciato il principio secondo cui l’omissione di una statuizione obbligatoria di natura accessoria ed a contenuto predeterminato non determinava nullità dell’atto e non atteneva ad una componente essenziale dello stesso, onde ad essa poteva porsi rimedio con la procedura di correzione degli errori materiali22. ____________ come sopra rappresentato e difeso, che l'Ill.mo Tribunale adito voglia fissare con decreto l'udienza di discussione della causa per ivi disporre la correzione materiale della sentenza del Tribunale di ________ n.___ del _______ R.G. L’impugnabilità della sentenza (7) corretta mira a verificare se è stato violato il giudicato ormai formatosi, nel caso in cui il procedimento di correzione è stato utilizzato per incidere su errori di giudizio (Cass. correctio -onis, der. 287 e ss. 82, 83) Il fatto. Deroghe all'intangibilità del giudicato. 287 c.p.c., e non ai sensi dell’art. In particolare, al riguardo, si è focalizzato entro quali limiti può considerarsi legittimo il ricorso allo strumento della correzione senza dover necessariamente ricorrere all’esercizio delle impugnazioni in senso proprio. 391-bis. P.I. ; Marchet, B., Correzione delle sentenze, in Corr. 287 c.p.c., secondo cui la correggibilità si sarebbe dovuta ritenere ammessa solo contro le sentenze avverso le quali non fosse stato proposto appello (il che, ora, implica che la correzione può essere richiesta al giudice che ha emesso la sentenza da emendare anche se appellata). La procedura di correzione di errore materiale, di cui agli artt. 289 c.p.c. Alice Passacqua. Sul ricorso la Corte di cassazione decide in camera di consiglio e si pronuncia con ordinanza. Come è stato correttamente rimarcato10, il legislatore, riferendosi nell’art. La correzione va chiesta dalla parte che ne abbia interesse con ricorso redatto ai sensi degli articolo 365 e ss. In tal modo è stata riconosciuta al procedimento di correzione l’idoneità ad esplicare una funzione propriamente integrativa, che – invero – non è in linea generale assegnata dal legislatore a tale procedimento (essendo essa prevista espressamente con riferimento ai soli provvedimenti istruttori ai sensi dell’art. 325 c.p.c., stante la natura amministrativa e non impugnatoria del procedimento di correzione; sicché non può trovare applicazione il principio per il quale, ai fini della decorrenza di detto termine, la notifica dell’impugnazione equivale, sul piano della conoscenza legale da parte dell’impugnante, alla notificazione della sentenza impugnata. 18 In senso favorevole v. Nazzicone) S. ENTENZA – C. ORREZIONE – E. RRORE MATERIALE – O . 391 bis c.p.c., con l’evidenziazione del suo rapporto con l’istituto della revocazione delle stesse sentenze che risulta previsto nella medesima norma. Nel corso di un procedimento di correzione di errore materiale il Tribunale di L’Aquila ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. pass. Oltre 50.000 sentenze gratuite e social alle «omissioni … errori materiali o di calcolo», non ha inteso tipizzare tali “vizi secondari” ma ha lasciato all’interprete il compito (rectius: l’onere) di individuarne le concrete fattispecie applicative sulla base dell’operazione propedeutica di fondo di identificazione della natura sostanziale del tipo di errore od omissione. faccia riferimento solo agli errori del giudice, si ritiene che la disposizione sia applicabile anche per le ipotesi di errori causati d… Avverso la sentenza della Corte bolognese Pa.Ad. A questo proposito era stato opportunamente messo in risalto come, in tal caso, l’esperibilità del procedimento in chiave sostitutiva non si poneva come (inammissibile) rimedio ad un vizio della volontà del giudice o ad un suo errore di giudizio, ma si apprestava solo come lo strumento per eliminare la disarmonia tra la manifestazione esteriore costituita dal documento sentenza e quanto poteva e doveva essere statuito ex lege, senza incidere, modificandolo, né sul processo volitivo o valutativo del giudice, né sulla sua decisione sul piano interpretativo che – corretta od errata ‒ fosse stata posta a fondamento della pronuncia finale sul thema decidendum. Il procedimento di correzione, tuttavia, non si applica a tutti gli errori ma solo a quelli che il codice di rito disciplina espressamente. 2. 1 V., da ultimo, Cass., 24.12.2015, n. 25978. civ., 1962, 568 ss. e P.M. hanno proposto ricorso per cassazione sulla base di 4 motivi di censura. In dottrina, Consolo, C., Il processo di primo grado, cit., sostiene che deve trattarsi di una «brutale svista» ovvero di un «errore banale» che coinvolge la sfera sensoriale e non quella del ragionamento. Rimedi contro il giudicato La sentenza passata in giudicato è ormai definitiva e non può più essere messa in discussione, ma la legge fa salvi alcuni casi eccezionali . 288 c.p.c. 288, co. 3, c.p.c., può essere proposta nel termine ordinario decorrente dal giorno in cui è stata notificata l’ordinanza di correzione, può avere ad oggetto solo la verifica della legittimità ed esattezza della disposta correzione e non anche il merito della sentenza impugnata; per contro, l’impugnazione della sentenza oggetto di correzione relativa al merito della sentenza va proposta, a pena di inammissibilità, nel termine ordinario decorrente dalla data della sentenza stessa e non della correzione. il provvedimento di rigetto dell'istanza di correzione. Cass., 29.7.2014, n. 17221, e Cass., 7.10.2014, n. 21109. 288 e caratterizzato da una connotazione di tipo amministrativo1), sia rimessa alla parte interessata da esercitarsi dinanzi allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento da correggere2. ; Consolo, C., Il processo di primo grado e le impugnazioni delle sentenze dopo la legge n. 69 del 2009, Padova, 2009, 105 ss. In tal senso si è precisato, da ultimo, in giurisprudenza che il termine per l’impugnazione di una sentenza di cui è stata chiesta la correzione decorre dalla notificazione della relativa ordinanza, ex art. garantisce opportunamente l’esercizio di un rimedio impugnatorio che, però, può investire soltanto le parti corrette8 e che è soggetto all’osservanza del termine ordinario breve decorrente dal giorno in cui è stata notificata l’ordinanza di correzione (onde garantire la celere stabilizzazione del provvedimento oggetto di emenda).